Andare dal dentista non è mai un’operazione piacevole: c’è chi è terrorizzato all’idea di farsi mettere mani e trapani in bocca, chi teme la fattura finale e chi ha timore di entrambi.
Purtroppo recarsi da questo specialista è importante e sarebbe ancora più importante andarci per controlli e interventi di prevenzione (come la pulizia dei denti), anziché aspettare che il problema degeneri e si debba intervenire con un’otturazione più o meno profonda e invasiva, fino alla devitalizzazione o all’estrazione (e conseguente impianto) del dente malato.
In questo articolo cercheremo di capire a quanto ammonta il costo della pulizia dei denti e forniremo alcune informazioni utili da conoscere prima di approcciarsi al trattamento.
Ogni operazione del dentista ha un prezzo e, si sa, queste visite sono molto costose, tuttavia attendere che la nostra bocca guarisca da sola non può che portarci a spendere ancora di più.
Il miglior modo per evitare di spendere cifre astronomiche è quello di prevenire, appunto, tramite controlli semestrali e attraverso la pulizia dei denti: così facendo il nostro portafoglio non sarà del tutto prosciugato.
Ma quanto costa la pulizia dei denti? E come arrivarci con denti più sani possibile?
Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere sull’ablazione del tartaro.
Prevenzione: tipi di pulizia dentale
La pulizia dal dentista andrebbe fatto ogni sei mesi circa, oppure almeno una volta all’anno. Tuttavia la pulizia dentale non è soltanto quella che si svolge presso uno studio dentistico, ma anche quella che effettuiamo quotidianamente a casa.
Il primo e più importante tipo di prevenzione che possiamo attuare è proprio quello che si svolge nel bagno di casa propria, armati spazzolino e filo interdentale.
La pulizia di routine è molto importante, poichè permette di eliminare tartaro e placca appena depositati, di togliere i residui tra gli spazi interdentali (che, se lasciati per sbaglio, possono causare infezioni, ascessi o carie) e di eliminare i batteri grazie a collutori e dentifricio.
La pulizia professionale è invece quella che si svolge dal dentista ed è chiamata anche detartrasi. Questa tecnica permette di pulire i denti in maniera professionale e approfondita rispetto a ciò che può fare un normale spazzolino, anche quelli elettrici.
Detartrasi: quando fare l’ablazione del tartaro?
Usando le norme di igiene orale quotidiana certamente il riscontro dello specialista sarà positivo o comunque i danni saranno minori, e non vi saranno brutte sorprese: per questo è importante dedicare il tempo necessario a tale pratica di igiene orale.
Tuttavia non sempre la pulizia de denti “fai da te” è sufficiente per eliminare interamente placca, tartaro e batteri: per questo bisogna ricorrere alla detartrasi professionale e mantenere così la dentatura sana, evitando la formazione di carie o altre malattie che richiederebbero interventi più invasivi e dispendiosi.
Alcune zone, infatti, non sono facilmente raggiungibili da parte dello spazzolino e del filo interdentale, né dentifrici e/o il collutorio possono sostituire un’accurata e profonda pulizia.
Restano sempre dei residui nella cavità orale (specialmente a margine della gengiva e in profondità della bocca, verso il palato) i quali rimangono a lungo incastrati tra le fessure dei denti.
Questi corpi estranei vengono sottoposti ad un processo di mineralizzazione che porta alla formazione del tartaro: solo il dentista può rimuoverlo, grazie alla sua strumentazione.
Motivi per rivolgersi ad un dentista per la detartrasi
Svolgere una pulizia dentale da un dentista comporta più vantaggi; oltre ad assicurare la rimozione dei residui, rende i denti sani e riduce il rischio di malattie gengivali o l’insorgenza di carie.
Dunque questo trattamento permette di eliminare il tartaro, la placca e i batteri nelle zone difficilmente raggiungibili, favorisce lo sbiancamento dei denti ed evita la formazione di infiammazioni gengivali, oltre a prevenire la formazione di tartaro e placca. Infine è un ottimo modo per combattere l’alitosi.
Ogni quanto effettuare la pulizia dei denti professionale
Questo trattamento, dunque, è molto importante per la salute della bocca e la rimozione di elementi di disturbo, come tartaro e placca.
Ogni quanto farla? Come anticipato i dentisti consigliano di sottoporsi alla detartrasi ogni sei mesi oppure almeno una volta all’anno.
Vi sono però dei casi particolari, ossia quelli riferiti a coloro che sono affetti da infiammazioni orali o altre patologie: in tal caso la pulizia va effettuata ogni tre mesi.
Durante questa pratica conviene approfittarne per farsi controllare lo stato di salute dei denti: se vengono riscontrati problemi in arrivo allora si può intervenire, riducendo l’impatto delle cure sul proprio portafoglio.
Molti hanno timore delle cure dentistiche, tuttavia, lo ripetiamo, è meglio prevenire: la detartrasi non è dolorosa, tant’è che non necessita nemmeno di puntura anestetica (eccetto in alcuni casi di ipersensibilità dentinale), diversamente da altri interventi, quali devitalizzazione o estrazione del dente.
Rispetto alle operazioni appena elencate, la detartrasi non è soltanto meno dolorosa, ma è anche più economica.
Gli unici fastidi si possono riscontrare, appunto, in casi di eccessiva sensibilità dentinale oppure qualora vi fossero placche resistenti da scalfire.
È proprio per evitare di incappare in quest’ultimo caso che la detartrasi va effettuata almeno una volta all’anno.
Ablazione Tartaro: i passaggi della detartrasi
Per rassicurare coloro che ancora non si sono fatti convincere dell’importanza e della delicatezza dell’operazione in questione, ecco i passaggi che vengono messi in atto.
In primo luogo il dentista rimuove, con strumenti appositi, le incrostazioni di placca e tartaro nelle fessure più isolate, in cui è probabile che si siano formati accumuli di detriti e calcificazioni più resistenti.
Dopo questo primo passaggio il professionista adopera un strumento appuntito per rimuovere il tartaro che la prima operazione non è riuscita ad eliminare, quindi si passa al momento della rimozione delle macchie presenti sulla dentatura.
Questo passaggio avviene per mezzo di un prodotto professionale in grado di sciogliere le sostanze accumulate con il cibo, bevande o fumo.
Tuttavia tale prodotto elimina esclusivamente le macchie superficiali: per ottenere un risultato migliore potrebbe essere necessario, se si desidera, un’opera di sbiancamento (molto più costosa e che esulta dall’igiene, ma ricopre soltanto una valenza estetica).
A questo punto si procede con la lucidatura dello smalto e con l’applicazione di una mascherina con il fluoro, in grado di rinforzare la dentatura e prevenire l’insorgere di infiammazioni e carie.
Si conclude con risciacqui a base di disinfettante e/o acqua per rimuovere eventuali residui rimasti all’interno della bocca dopo l’operazione di pulizia professionale.
Finita la detartrasi è consigliabile non assumere cibo o bevande zuccherine per almeno un’ora, oltre a impegnarsi a mantenere una rigida igiene orale nei giorni successivi per non rendere inutile tutto il lavoro di pulizia.
Costo della pulizia dei denti
Abbiamo visto che la detartrasi è un’operazione piuttosto veloce che richiede pochi e rapidi passaggi. Abbiamo anche detto che essa costa meno di altre azioni riparative.
Ma allora quanto costa effettuare la pulizia dei denti professionale? Il costo della detartrasi si aggira intorno ai 60 euro, però può raggiungere i 100 euro se la situazione è piuttosto grave.
Insomma, in conclusione si può affermare che 100 euro (o anche meno) non sono così tanti da non arrischiarsi a recarsi più frequentemente dal dentista per una pulizia e un controllo. Vi risparmierete molti guai e carie!