Rimuovere il Tartaro: Costi Ablazione, Scopri Come Eliminare il Tartaro dai Denti

Il tartaro è senza ombra di dubbio il peggior nemico della salute dei nostri denti. Si tratta della placca batterica che si è mineralizzata, depositandosi sulla superficie dei denti e portando a delle conseguenze che a volte possono essere anche gravi.

In questo articolo ti mostreremo una guida completa su come si rimuove il tartaro. Vedremo insieme quali sono in genere i costi dell’ablazione e come funziona questa procedura. Inoltre ti mostreremo quali sono le conseguenze del tartaro, così da farti capire perché bisogna rimuoverlo

Che cos’è il tartaro? Da cosa è causato?

Quindi, come abbiamo detto nell’introduzione, quando parliamo di tartaro ci riferiamo alla calcificazione della placca batterica. Questa placca batterica non è altro che l’accumulo di sostanze tra i nostri denti, tra queste sostanze ricordiamo soprattutto i residui di cibo e i batteri.

La calcificazione della placca batterica avviene quando non abbiamo delle buone abitudini di igiene orale. Infatti, questa placca dovrebbe essere rimossa quotidianamente con l’ausilio dello spazzolino e del dentifricio altrimenti si verrà a formare il famigerato tartaro.

Se pensi al fatto che la placca batterica è molto più semplice da rimuovere autonomamente rispetto al tartaro (che non potrebbe essere rimosso senza l’intervento di uno specialista) ti rendi conto di quanto è importante la nostra igiene orale.

La formazione del tartaro, infatti, inizia a verificarsi già dopo otto ore in cui la placca è rimasta nella sua posizione tra i denti, per questo motivo i dentisti consigliano di spazzolare i denti almeno tre volte al giorno, così da evitare che questa calcificazione abbia inizio.

La solidificazione del tartaro attorno ai nostri elementi dentali avviene soprattutto a causa delle sue componenti, ossia:

  • la componente organica che è formata principalmente da batteri (per questo il tartaro può portare problemi patologici come la parodontite o le carie):
  • la componente inorganica che è formata da sali inorganici, tra cui il calcio il fosforo e il sodio.

Quindi la causa della formazione del tartaro è soprattutto una scorretta igiene orale, anche se possono subentrare altri fattori ad incentivare questa calcificazione, ad esempio le alterazioni della saliva, la presenza di denti storti difficili da pulire, lo stile di vita e via dicendo.

Quanti tipi di tartaro esistono?

L’accumulo di tartaro può verificarsi in due diversi modi, ossia sotto il tessuto gengivale (sottogengivale) e sopra il tessuto gengivale (sopragengivale). Andiamo a vedere insieme di cosa si tratta:

  • il tartaro sottogengivale: è sicuramente il più difficile da controllare in modo autonomo e, visto che si deposita al di sotto del tessuto gengivale, è anche più pericoloso rispetto al tartaro sopragengivale. Infatti il tartaro sottogengivale è una delle cause più comuni di carie e parodontite. Per questo motivo è consigliabile sottoporsi periodicamente a sedute di ablazione del tartaro, sia esso al di sotto o al di sopra del tessuto gengivale;
  • il tartaro sopragengivale: viene a formarsi sulla superficie dello smalto dentale ed è facilmente riconoscibile ad occhio nudo perché è formato da incrostazioni gialle o bianche che arrivano fino all’orlo della gengiva.

Inoltre, il tartaro può variare anche dal punto di vista del colore, in genere passando da un colore giallastro, e scurendosi sempre di più dal marrone al nero. Il tartaro nero dipende soprattutto dal fatto che si è perso del sangue, ad esempio a causa della gengivite, e l’emoglobina si è ossidata

Quando il tartaro è marrone in genere la causa è da ritrovarsi nello stile di vita dell’individuo, ad esempio se fuma, se assume caffeina e via dicendo. Prima che il tartaro diventi nero passeranno alcuni anni.

Quali sono le conseguenze se non si rimuove il tartaro?

Se non ci sottoponiamo periodicamente all’ablazione del tartaro possiamo andare incontro a condizioni patologiche più o meno gravi. Le più frequenti sono sicuramente la gengivite, la parodontite e la formazione di carie.

In ognuna di queste condizioni è di assoluta importanza che ti rivolgi al dentista perché ognuna di esse potrebbe peggiorare e portare a conseguenze drastiche. Ad esempio una parodontite grave può portare alla caduta dei denti a causa dei batteri.

Come funziona la rimozione del tartaro?

Andiamo quindi a vedere come funziona l’eliminazione del tartaro tra i denti. Ovviamente si tratta di una procedura che non possiamo fare in modo autonomo ma necessita dell’intervento di uno specialista.

Stiamo parlando della procedura conosciuta come Detartrasi, o ablazione del tartaro, e prevede di andare ad eliminare meccanicamente il tartaro sottogengivale e sopragengivale, con l’ausilio dell’apposita strumentazione dell’igienista.

Ti sconsigliamo vivamente di fare questa operazione in casa, infatti solo l’igienista o l’odontoiatra possono mettere in pratica la detartrasi, grazie agli strumenti di cui dispongono per raschiare via il tartaro.

La procedura è molto simile a quella di una semplice pulizia dentale:

  • Lo specialista esamina la tua bocca
  • Interviene nei punti critici con gli strumenti più adatti
  • Controlla di aver rimosso tutte le tracce di tartaro sottogengivale e sopragengivale
  • Vieni invitato a sciacquare la bocca e il gioco è fatto

Se alla fine della seduta noti un aumento della sensibilità dei tuoi denti, non hai nulla da temere. Infatti è del tutto normale che trattamenti come questo, scoprendo zone in cui prima si trovava il tartaro, aumentino la sensibilità dentale, condizione che sparisce, comunque, in pochi giorni

Cosa dobbiamo fare per prevenire la formazione di tartaro?

Così come accade per tantissime altre procedure dentistiche, anche in questo caso, la via migliore da intraprendere è sicuramente quella della prevenzione, così da non avere nessun problema da risolvere ma solo da evitare.

Per prevenire la formazione di tartaro, sia esso sopra o sotto il tessuto gengivale, ti consigliamo di seguire passo per passo le seguenti regole di igiene orale quotidiana:

  • non dimenticare che i denti vanno lavati almeno tre volte al giorno, in modo tale da evitare che la placca batterica inizi a calcificarsi, formando il tartaro;
  • utilizza sempre il filo interdentale così da raggiungere anche lo spazio tra i denti che spesso non riusciamo a pulire adeguatamente con il semplice spazzolino;
  • elimina le abitudini che danneggiano i denti, come quella del fumo, o di assumere alimenti ricchi di zuccheri
  • bevi molta acqua durante i pasti;
  • ricordati di cambiare lo spazzolino periodicamente in quanto un vecchio spazzolino non fa un ottimo lavoro;
  • ricordati di sottoporti ad un trattamento di pulizia dentale per mano di un igienista almeno una volta ogni sei mesi.
  • recati dal tuo dentista una volta l’anno per la visita di controllo;
  • quando è possibile usa un collutorio disinfettante che rimuove ulteriori batteri.

Infine consigliamo la lettura di articoli legati ad altre leggere problematiche del cavo orale, per aiutare i lettori a prevenire i disturbi della bocca ed evitare l’insorgere di patologie più gravi:

Buona lettura!

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