Gengive Ritirate: Ricrescono? Cause e Rimedi

Le gengive ritirate ricrescono? Le gengive ritirate costituiscono, sfortunatamente, un problema molto comune e sono tanti i fattori che possono causare questa condizione spesso fastidiosa e disagiante per chi ne soffre, ma come bisogna comportarsi per risolvere il problema? Ci sono dei rimedi naturali oppure no?

L’articolo di oggi si presenta come una vera e propria guida sulle gengive ritirate, prima di tutto vedremo di che cosa si tratta e quali sono le cause più comuni, in secondo luogo andremo ad occuparci dei possibili trattamenti e dei migliori rimedi naturali per le gengive ritirate.

Che significa avere le gengive ritirate? Ricrescono?

Il termine Gengive Ritirate viene utilizzato per riferirsi ad una condizione che, in gergo medico, viene comunemente chiamata Regressione Gengivale o Recessione Gengivale e, come abbiamo già accennato nell’introduzione, si tratta di un problema molto comune.

Ognuno può soffrire di Regressione Gengivale in modo diverso, in alcuni casi il problema è talmente grave da dover ricorrere addirittura ad un intervento chirurgico per riportare il tessuto gengivale alla sua posizione normale, tuttavia questi sono anche i casi meno frequenti.

Nello specifico, quando si parla di gengive ritirate ci si riferisce a quella condizione in cui, appunto, il tessuto gengivale si è spostato dalla sua posizione originaria, andando verso il margine apicale del dente, o meglio, verso la radice e, questo spostamento, può essere anche molto doloroso.

In questi casi i denti sembrano più allungati del normale, proprio perché la gengiva continua a scoprirne una parte e, in questo modo, si ha una vera e propria compromissione estetica, oltre al rischio di andare incontro ad altre problematiche come il sanguinamento del tessuto molle o la gengivite.

Tutti i denti del cavo orale possono andare incontro alla recessione gengivale, tuttavia i più colpiti sono sempre i canini e i premolari. Le gengive ritirate possono essere causate da diversi fattori ma il più frequente riguarda senza ombra di dubbio le abitudini igieniche del paziente.

Per questo motivo, nel caso di gengive ritirate, gli specialisti consigliano di apportare delle modifiche a queste abitudini, ma ci occuperemo di questo più avanti, dopo aver visto le cause e i sintomi di questo problema.

Quali sono le cause più comuni delle gengive che si ritirano?

Il problema delle gengive ritirate colpisce prevalentemente gli adulti di età superiore ai quaranta anni, tuttavia ciò non esclude che i sintomi possano iniziare a comparire già nell’adolescenza.

Come abbiamo già visto, il fattore più comune che incide sulla comparsa delle gengive ritirate, riguarda le abitudini igieniche della persona, più precisamente, a causare questo problema è uno spazzolamento errato, o meglio, troppo energico, dei denti, oppure l’utilizzo di uno spazzolino inadeguato.

Tuttavia, per semplificarti la comprensione di queste cause, di seguito trovi un elenco preciso e dettagliato degli altri fattori che provocano la recessione gengivale:

  • il bruxismo, ossia la tendenza a digrignare i denti, soprattutto durante le ore notturne;
  • la presenza di una infiammazione alle gengive, comunemente conosciuta come Gengivite;
  • la Parodontite che non solo può causare la regressione gengivale ma può esserne anche una diretta conseguenza;
  • l’abitudine di non passare il filo interdentale dopo aver spazzolato i denti, favorendo così l’annidamento dei batteri che possono compromettere il tessuto gengivale;
  • l’abitudine di masticare il tabacco;
  • una condizione di malocclusione dentale o di sovraffollamento dei denti;
  • una ipersensibilità ad una sostanza che si trova in molti dentifrici che troviamo al supermercato, ossia il Sodio Iaurilsolfato;
  • la presenza di alcuni disturbi dell’alimentazione, ad esempio l’anoressia o la bulimia;
  • lo scorbuto, ossia una patologia in cui si verifica una grave carenza di vitamina C;
  • lo spostamento anomalo dei denti;
  • la presenza di piercing nel cavo orale, ad esempio quello sulla lingua o il piercing al labbro;
  • delle malattie ereditarie delle gengive.

Come puoi notare, le cause delle gengive ritirate sono veramente tante e soprattutto di diversa natura per questo motivo è necessario rivolgersi al medico per capire bene qual è la causa del nostro problema e, quindi, trovare anche il trattamento migliore.

Ti serve subito uno specialista

In questi casi il consulto con uno specialista è molto importante per prevenire problematiche future. Se il dentista ti spaventa per il suo costo, non c’è da temere perché oggi grazie alla rete capillare di cliniche dentali è possibile approfittare di sconti, promozioni e prive visite gratuite che periodicamente mettono a disposizione.

A tal proposito voglio segnalarti l’offerta di DentalPro per il suoi clienti con la prima visita completamente gratuita e preventivo a seguire: puoi prenotare la tua visita direttamente dal loro sito ufficiale e ricevere un appuntamento in meno di 24 ore.

Quali sono i sintomi che si manifestano nel caso di gengive ritirate?

Intuibilmente, per capire che siamo affetti dalle gengive ritirate, dobbiamo far riferimento ai sintomi con i quali questa condizione è solita manifestarsi. Tuttavia si tratta di sintomi che si manifestano in modo progressivo e non improvvisamente.

Infatti, come avrai potuto dedurre da quanto abbiamo detto fin ora, le gengive ritirate sono spesso il risultato di un atteggiamento scorretto prolungato o, in alcuni casi, di patologie ben precise.

Tra i sintomi più comuni delle gengive ritirate ricordiamo dunque i seguenti:

  • se la recessione gengivale è stata causata da una proliferazione batterica, allora il soggetto accusa una certa alitosi;
  • il sanguinamento delle gengive che appaiono piuttosto gonfie e irritate;
  • il colletto dentale è scoperto e di conseguenza si manifesta una certa ipersensibilità che si accentua se mangiamo o beviamo qualcosa di troppo freddo o troppo caldo;
  • dolore e fastidio quando spazzoliamo i denti;
  • i denti sembrano più lunghi del normale, proprio a causa del sollevamento anomalo del tessuto gengivale.

Non dimenticare, inoltre, che le gengive ritirate aumentano il rischio delle carie, spesso perché chi ne soffre tende a spazzolare meno e in malo modo i denti, proprio per il dolore che provoca lo spazzolino a contatto con il colletto scoperto.

Infine, nei casi più gravi che, fortunatamente, sono anche i più rari, la retrazione gengivale potrebbe comportare la perdita e lo spostamento dei denti e dare luogo, quindi, ad una condizione più cronica.

Cosa bisogna fare nel caso di gengive ritirate?

Chi soffre di gengive ritirate vuole risolvere il problema, non solo per il disagio dal punto di vista estetico che scaturiscono, ma anche per i problemi e i fastidi che ne derivano e di cui abbiamo parlato sopra.

Di conseguenza, in questi casi, sarebbe opportuno contattare il proprio medico o, ancora meglio, il proprio dentista. In base alla gravità della situazione lo specialista ci indicherà la strada migliore da intraprendere per tornare ad avere un sorriso perfetto.

Nei casi in cui la recessione gengivale causa l’ipersensibilità dei denti e altre conseguenze più gravi, potrebbe anche essere necessario intervenire chirurgicamente per risolvere il problema, in modo tale da ricoprire la radice del dente e garantirgli così anche una protezione maggiore.

Tra gli interventi maggiormente utilizzati in questi casi ricordiamo:

  • l’installazione di un impianto dentale, utile non solo per recuperare punti dal punto di vista estetico, ma anche per recuperare la funzionalità del dente, in termini di masticazione;
  • un autotrapianto di gengiva in cui viene fatto un vero e proprio innesto di tessuto molle, con lo scopo di coprire la parte di radice scoperta e rendere il tessuto gengivale più spesso e resistente.

Nel secondo caso, ossia nell’autotrapianto di gengiva, l’obiettivo è quello di evitare un peggioramento della situazione, ossia evitare che la gengiva continui a ritirarsi in modo irreparabile. Al contrario, l’impianto dentale viene utilizzato nei casi in cui la regressione è peggiorata notevolmente.

Le gengive ritirate ricrescono oppure no?

Chi soffre di gengive ritirate sicuramente si chiederà se questo tessuto molle può ricrescere oppure no, ebbene, in un certo senso possiamo dire che le gengive possono tornare normali, ma dobbiamo necessariamente sottoporci alla chirurgia dentale.

Infatti, l’unico modo per risolvere in maniera del tutto definitiva il problema delle gengive ritirate è proprio quello di sottoporsi ad uno degli interventi di cui abbiamo parlato sopra.

Tuttavia, visto che si tratta di interventi molto invasivi, si consiglia di sottoporsi ad essi solo nei casi più gravi. Nei casi più lievi di gengive ritirate, invece, ti consigliamo di dare uno sguardo ai rimedi naturali di cui ti parliamo nel prossimo paragrafo.

Esistono dei rimedi naturali efficaci?

Prima di andare a leggere i rimedi naturali per le gengive ritirate, ricorda di chiedere sempre un parere al tuo medico sul loro utilizzo in quanto solo lo specialista con la sua esperienza e conoscenza sarà in grado di dirti se fanno al caso tuo oppure no.

Tra i rimedi naturali più utilizzati per il trattamento delle gengive ritirate ricordiamo soprattutto i seguenti:

  • il bicarbonato di sodio, da sempre conosciuto per le sue proprietà disinfettanti, può essere utilizzato per fare degli sciacqui antinfiammatori nel caso di gengive ritirate;
  • il tea tree oil è utile per favorire la cicatrizzazione  per uccidere tutti i batteri che potrebbero peggiorare la situazione nel caso di gengive ritirate;
  • l’aloe vera ci permette di alleviare lo stato infiammatorio che colpisce il cavo orale nel caso di regressione gengivale, per questo puoi preparare degli ottimi infusi con questa pianta;
  • il tè verde è un ottimo antibatterico naturale ed ha delle proprietà sfiammanti utili per la recessione gengivale. Ricorda di sciacquare subito la bocca dopo averlo utilizzato perché sembra che faccia ingiallire i denti.

Come ultima cosa, ma non ultima per ordine di importanza, è utile fare attenzione alle nostre abitudini alimentari nel caso di gengive ritirate. Infatti gli specialisti consigliano di aumentare il consumo di vitamina C, frutta e verdura per alleviare il disturbo.

Consulta sempre un dentista

Le gengive che si ritirano possono rappresentare un problema molto importante per la salute futura della tua bocca, per questo motivo è sempre buona regolare andare dal dentista anche solo per un controllo e valutazione del problema.

Se il dentista ti spaventa per il suo costo eccessivo, non c’è da temere perché oggi grazie alla rete capillare di cliniche dentali è possibile approfittare di sconti, promozioni e prive visite gratuite che periodicamente mettono a disposizione.

A tal proposito voglio segnalarti l’offerta di DentalPro per il suoi clienti con la prima visita completamente gratuita e preventivo a seguire: puoi prenotare la tua visita direttamente dal loro sito ufficiale e ricevere un appuntamento in meno di 24 ore.

Gengivite: rimedi naturali e prevenzioni della retrazione

Così come accade per tante altre condizioni patologiche, anche nel caso della recessione gengivale la via migliore da intraprendere è quella della prevenzione.

Per prevenire le gengive ritirate di consigliamo di dare uno sguardo ai seguenti punti:

  • evita di utilizzare prodotti sbiancanti troppo a lungo;
  • fai attenzione alla tua igiene orale quotidiana, selezionando gli strumenti più adeguati per la tua condizione;
  • non dimenticare di passare il filo interdentale dopo aver spazzolato con delicatezza i denti;
  • quando spazzoli i denti cerca di fare dei movimenti circolari (dalla gengiva al dente, mai il contrario) con lo spazzolino;
  • preferisci i dentifrici a base di fluoro;
  • preferisci uno spazzolino con le setole morbide;
  • ricorda di fare la visita di controllo annuale dal dentista e di sottoporti ad una pulizia dei denti professionale ogni sei mesi.
Tags:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *