Vorresti conoscere il costo ponte dentale 4 elementi, di che cosa si tratta e quando si ricorre ad esso? Come funziona l’installazione di questo tipo di ponte dentale? Quali sono, di solito, i prezzi per l’inserimento?
Se ti sei posto tutte queste domande allora sei nel posto giusto! In questo articolo, infatti, risponderemo a tutte le tue domande sul ponte dentale, sperando di riuscire a fornirti una guida completa su questa sorta di protesi dentaria che viene utilizzata per sostituire uno o più denti mancanti!
Che cos’è il ponte dentale? A che cosa serve?
Prima di andare a vedere nel dettaglio come funziona la procedura del ponte dentale a 4 elementi, con i relativi prezzi, è il caso di capire bene che cos’è un ponte dentale che spesso viene confuso con l’impianto dentale, a causa delle svariate analogie tra le due procedure.
Quando parliamo di ponte dentale ci riferiamo quindi ad una procedura odontoiatrica, per certi aspetti si può parlare di un vero e proprio restauro in quanto si vanno a sostituire dei denti mancanti che, spesso, sono anche contigui.
In pratica si tratta di una vera e propria protesi fissa, ovviamente parziale, la cui stabilità è resa possibile dal fatto che viene agganciata ai denti che si trovano vicino a quelli che abbiamo perso, per questo si chiama ponte dentale.
I denti naturali che sorreggono la protesi diventano i perni di questo ponte, e per questo motivo in gergo medico vengono chiamati Pilastri.
Mentre, i denti finti che sostituiranno quelli che abbiamo perso, ossia quelli che si trovano tra un pilastro e l’altro, prendono il nome di Elementi Intermedi. I dentisti consigliano ai propri pazienti di optare per il ponte dentale per diversi motivi, tra cui:
- per motivi estetici, soprattutto se i denti mancanti si trovavano nella parte frontale della dentatura e tale mancanza è particolarmente visibile, facendo sentire l’individuo a disagio;
- per motivi funzionali, ossia per restituire al paziente una normale masticazione;
- per ripristinare la fonetica corretta del paziente.
Come avremo modo di vedere più avanti, prima di procedere con l’installazione del ponte dentale, il dentista, o odontoiatra, dora fare tutte le valutazioni necessarie affinché il ponte sia stabile e duri nel tempo, più precisamente dovrà valutare se i futuri denti pilastro sono in grado di svolgere il loro lavoro.
Quando il ponte dentale non può essere inserito, ad esempio perché i denti pilastro sono perfettamente sani e non conviene limarli per inserire la protesi, lo specialista opta per una procedura molto simile ma, allo stesso tempo, anche molto differente: l’impianto dentale.
Allo stesso modo, l’inserimento di un impianto dentale viene preferito se i denti pilastro sono eccessivamente rovinati e consumati in quanto non sarebbero in grado di sorreggere il ponte. Per evitare di creare confusione, però, oggi ci occuperemo solo del ponte dentale, vediamo come funziona.
Quanti tipi di ponte dentale abbiamo?
Anche se la procedura di base per l’installazione di un ponte dentale è praticamente sempre la stessa, a meno che non ci siano delle situazioni particolari, i ponti dentali possono essere di vario tipo.
Le differenze sostanziali le troviamo soprattutto in base alla durata della protesi, ai mezzi di sostegno, ai materiali usati e al numero di elementi che dobbiamo andare a sostituire. Dobbiamo partire dal presupposto che ogni ponte dentale, per essere definito tale, deve avere un minimo di elementi, ossia:
- 1 il dente da sostituire;
- 2 i perni laterali che sorreggono il ponte.
Per quanto riguarda la durata della protesi, dobbiamo fare una distinzione tra il ponte dentario fisso, e il ponte dentario mobile. Nel primo le corone della protesi vengono cementate direttamente sui denti perno, in modo tale che il ponte possa durare il più a lungo possibile.
Nel secondo, ossia nel ponte dentario mobile, i denti pilastro vengono lasciati intatti, cioè non vengono limati (come invece accade nel caso del ponte dentario fisso), e le corone vengono incollate su di essi. A causa della durata decisamente più breve del ponte dentario mobile, quest’ultimo viene prevalentemente utilizzato come soluzione provvisoria rimovibile, ad esempio in attesa della protesi definitiva. Abbiamo inoltre il ponte dentale a bandiera e il ponte dentale a mensola.
Tra i due il più usato è sicuramente quello a bandiera che viene preso in considerazione quando i denti mancanti si trovano alla fine dell’arcata e si ha a disposizione un solo dente pilastro.
Per quanto riguarda invece i materiali, possiamo dire che la ceramica è il materiale più comune per la realizzazione delle corone del ponte, siano esse 3 o più.
La ceramica viene largamente utilizzata per queste protesi, soprattutto se sono molto visibili, in quanto è il materiale più simile ai nostri denti naturali. Infatti la ceramica si camuffa alla perfezione con gli altri denti, rendendo praticamente impercettibile la differenza con la protesi e riducendo il disagio estetico del paziente.
Tuttavia, la ceramica non è l’unico materiale utilizzato per realizzare le corone dei denti, ce ne sono anche altri di meno costosi che, però, hanno un risultato inferiore.
Infine, la parte interna dei ponti dentali viene generalmente realizzata con un rivestimento in metallo per garantire una certa resistenza della protesi, anche se, negli ultimi anni, si preferiscono materiali altrettanto resistenti privi di metallo il quale, a lungo andare, potrebbe essere nocivo per l’organismo.
Quando si ricorre al ponte dentale?
Come abbiamo già detto nel corso del nostro articolo, il ponte dentale è una protesi, fissa o mobile, che viene inserita per andare a sostituire i denti mancanti, utile per recuperare la fonetica, la funzionalità ma anche l’aspetto estetico. Di seguito ti ricordiamo le ragioni più importanti per cui si installa un ponte dentale e, quindi, anche i suoi vantaggi:
- per favorire il ripristino dell’aspetto estetico del paziente il quale proverebbe vergogna, soprattutto se i denti mancanti sono ben visibili;
- per impedire lo spostamento dei denti che andrebbero quindi a causare una malocclusione dentale;
- per ripristinare la masticazione corretta del paziente e, quindi, favorire una migliore assimilazione del cibo.
Quindi, come abbiamo etto anche nei paragrafi precedenti, queste sono le ragioni per cui si installa questo tipo di protesi, andiamo adesso a vedere come funziona esattamente la procedura per il suo inserimento.
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Come funziona la procedura per l’inserimento di un ponte dentale?
L’applicazione di un ponte dentale non è affatto semplice e affinché avvenga con successo bisogna sottoporsi ad una serie di visite preliminari in cui lo specialista analizzerà la situazione da ogni punto dio vista per trovare il metodo e i materiali più adatti per ogni situazione specifica. Le fasi da seguire per l’inserimento di un ponte dentale sono le seguenti:
- prima di tutto l’odontoiatra preleverà le impronte dentali del paziente e farà un esame del colore dei denti naturali, in modo tale da andare a ricreare un colore che si camuffi perfettamente con essi;
- vengono analizzati i denti pilastro, valutandone la resistenza e, soprattutto, la loro stabilità, affinché possano sostenere il ponte;
- se necessario vanno curati i pilastri da eventuali carie ed altri possibili problemi che potrebbero interferire con la durata e la corretta applicazione del ponte dentale;
- nell’attesa della protesi definitiva il dentista applicherà un ponte dentale provvisorio, senza limare i denti pilastro;
- una volta che la protesi definitiva è pronta il paziente viene collocato in ambulatorio per vedere se, effettivamente, si adatta perfettamente alla conformazione buccale del paziente e, se questa è stata realizzata correttamente, si può procedere con l’applicazione della stessa;
- a questo punto i denti pilastro vengono limati per permettere alla protesi di adagiarsi alla perfezione su di essi;
- una volta che i denti pilastro sono pronti, la protesi può essere cementificata su di essi, senza lasciare il minimo spazio, così da impedire al cibo e ad altre sostanze di infilarsi al suo interno, causando altri problemi.
A questo punto l’operazione è terminata e il dentista illustrerà al suo paziente alcuni consigli e indicazioni per una corretta manutenzione, affinché la protesi duri più a lungo possibile. Generalmente la durata della protesi oscilla tra i 15 e i 20 anni.
Ci sono dei rischi? Come dobbiamo comportarci dopo aver inserito il ponte?
La manutenzione è quindi uno degli aspetti più importanti a cui dobbiamo badare per fare in modo che il nostro ponte dentale duri più a lungo possibile.
Ovviamente anche l’igiene orale è di estrema importanza in questi casi, soprattutto per evitare che batteri e altre sostanze vadano a creare problemi. Per renderti l’argomento più facile da comprendere, di seguito di illustriamo le principali regole da seguire per fare in modo che il ponte dentale non si usuri velocemente e duri più a lungo:
- ricordati di spazzolare i denti dopo ogni pasto per eliminare del tutto eventuali residui di cibo;
- quando non puoi spazzolare i denti dopo i pasti, fai degli sciacqui, anche con un bicchiere di acqua per eliminare i residui del cibo che, altrimenti, potrebbero incastrarsi tra i denti e quindi anche nel ponte;
- ricordati di passare sempre il filo interdentale o lo scovolino dopo aver spazzolato i denti, soprattutto sul ponte dentale per allontanare il rischio di infezioni e altre condizioni problematiche;
- se il ponte dentale inizia a muoversi o a procurare dolore, rivolgiti immediatamente al tuo dentista di fiducia affinché risolva il tuo problema;
- segui un’alimentazione sana ed equilibrata, evita le bevande e i cibi troppo zuccherati in quanto potrebbero creare danni ai denti.
Tutti questi accorgimenti sono di fondamentale importanza non solo per prolungare la durata della protesi senza problemi di percorso, ma anche per evitare delle malattie, come la formazione di carie o infiammazioni del tessuto parodontale.
Quali sono solitamente i prezzi di un ponte dentale a 4 elementi?
Per quanto riguarda il prezzo di un ponte dentale, bisogna ricordare che, così come accade per la maggior parte delle procedure dentistiche, anche in questo caso possono subentrare dei fattori che influenzano il prezzo finale. Infatti il costo del ponte dentale è influenzato principalmente dai seguenti fattori:
- la necessità di doversi sottoporre a delle cure prima di applicare il ponte dentale, ad esempio se ci sono delle carie o altri problemi da risolvere sui denti pilastro;
- il tipo di materiale che abbiamo scelto per la realizzazione del nostro ponte dentale;
- gli esami da fare prima di realizzare la protesi, ad esempio la panoramica o altri esami radiologici;
- gli strumenti utilizzati dallo specialista in laboratorio ma anche in sede di visita;
- la pulizia dei denti che, eventualmente, bisogna fare prima di applicare il ponte;
- il numero di elementi dentali che bisogna sostituire con la protesi;
- la clinica a cui abbiamo deciso di riferirci, ad esempio se si tratta di una clinica privata sicuramente il prezzo sarà maggiore rispetto a quello di una clinica pubblica.
Tuttavia possiamo fare una stima generica del costo di un ponte dentale. Generalmente una corona in ceramica con interno in metallo ha un costo di circa 250 euro e, visto che in media un ponte ne possiede 3 (o più), il prezzo delle corone totali è di circa 750 euro, per i materiali utilizzati.
A questa cifra vanno aggiunti altri 400 euro tra la protesi provvisoria, le visite, le estrazioni dei denti che bisogna poi sostituire, la preparazione dei denti pilastro e via dicendo.
In pratica per un ponte dentale a 4 elementi il costo finale si aggira attorno ai 1500 euro e, in base ai materiali che abbiamo scelto per la nostra protesi, può anche aumentare in modo notevole.
In ogni caso richiedi sempre un preventivo al tuo dentista di fiducia e informati bene se hai diritto oppure no ad eventuali agevolazioni fiscali da parte dello stato che ti permetterebbero di risparmiare dei soldi.